Arte e Natura

Appunti di lettura:
Mikel Dufrenne, Arte e Natura
(Trattato di Estetica - Mondadori)
 

Arte e Natura non possono che essere considerati in contrapposizione. La Natura si dà all’uomo per ciò che è, l’uomo che produce (homo artifex) la modifica.

L’opposizione uomo/natura può essere letta anche come opposizione cultura/natura. L’uomo che coltiva piega la natura alle proprie esigenze costringendola a dargli ciò che egli esige: sostituisce l’artificiale al naturale.

Oggi il confine tra natura e civiltà è ormai indefinibile: l’uomo ha infatti modificato e dominato gran parte del pianeta trasformando anche la natura più incontaminata in oggetto commerciale, turistico.

Gli ecologisti affermano che la natura viene maltrattata, le sue risorse inutilmente sprecate e che occorre quindi pensare ad un sistema economico nuovo. Forse proprio l’Arte in senso stretto può indicare la strada per un rapporto con la natura che invece di sfruttarla le consenta di fiorire.

Ma l’uomo non è esso stesso natura? O è un’affermazione pericolosa? (l’Esistenzialismo ci ha insegnato a diffidare dell’aspetto «naturale» dell’uomo). Le migrazioni di interi popoli o la stessa cultura, per il suo peso determinante e intrinseco, non sono Natura?

Anche nell’artificiale troviamo spesso l’elemento naturale e anzi l’artificiale diventa naturale, come un ponte, una strada, la Tour Eiffel, la città stessa, a cui solo il tempo e la storia danno valore (e si usa dire ad esempio di certe città: «è una giungla»)

E un complesso industriale, con i suoi fumi neri o acidi, i rifiuti, la disumanità, l’invivibilità? Ma anche la natura ha aspetti disumani (la morte), sporchi e invivibili, e la logica del profitto trae le sue leggi dalla natura perché non è altro che la logica della giungla…

Considerando tra le arti le «belle arti» dobbiamo chiarire intanto che esse hanno mirato da sempre all’utile più che al bello (il termine viene usato solo nel ‘700).

I giardini sono un esempio di rapporto equilibrato tra uomo e natura.

Le belle arti: la tradizione impone che l’arte debba imitare la natura. Imitare significa rappresentare. Rappresentare significa creare una immagine che è sempre l’immagine di… il valore di una immagine è tanto maggiore quindi quanto maggiore è la sua somiglianza al modello: non deve sostituirsi ad essa ma assomigliargli al massimo. Non tutte le arti sono adatte a tale scopo, ad esempio Architettura e Musica creano oggetti inediti che non hanno alcun riferimento alla natura esistente. La Pittura è invece un’arte adatta alla rappresentazione. Il pittore possiede una base tecnica che gli consente di raggiungere risultati talmente verosimili da ingannare persino lo spettatore facendogli confondere la realtà con la sua rappresentazione.

L’arte è quindi imitazione della natura ma intesa ora non come ciò che ci è dato ma come ciò che è conosciuto. Il conosciuto è il conveniente (per effetto dell’ideologia e della cultura): ciò che conviene al dominante che quindi determina la rappresentazione (per la commedia i prìncipi sono benefattori e i valletti birboni). Non si rappresenta quindi il vero ma il verosimile cioè il vero che somiglia a stesso (il vero «rappresentativo»).

Può capitare che un principe sia più birbone di un valletto, e ciò è vero qualche volta , ma non è verosimile (quel principe non è «vero» principe, non rappresenta l’idea prestabilita, l’idea dominante del principe). Lo storico racconta quindi il vero mentre l’artista rappresenta il verosimile, motivo per cui viene messo su un gradino più alto dello storico. Aristotile diceva «La Poesia è più filosofica e ha un carattere più elevato della storia; perché la prima preferisce raccontare il generale, la seconda il particolare».

Il verosimile ha quindi la funzione di ciò che il sociologo Persons definisce pattern-maintenance, «la conservazione dei modelli istituzionalizzati che costituiscono il cuore del sistema sociale».

L’arte come imitazione di ciò che è prestabilito e istituzionalizzato assume un valore negativo e tutto il pensiero moderno si scaglia contro la rappresentazione (non esiste oggetto senza soggetto). Perciò l’arte rivendica da tempo una sua autonomia rinunciando alla rappresentazione ma concentrandosi sulla sua essenza. L’arte diventa una pratica, non ha più nulla da dire ma vuole solo fare. Anche nell’iper-realismo, la somiglianza all’oggetto per eccesso di particolari assume la forma di simulacro e sfocia di nuovo nell’irreale.

Però anche nel rinascimento, quando l’arte era al servizio del vero, essa si appropriava di una dignità che la distingueva dall’artigianato. Inoltre l’arte classica non vuole solo rappresentare ma produrre bellezza, vuole piacere e l’artista quindi opera delle scelte, si prende la libertà di rappresentare «un» soggetto in «un» certo modo. La bellezza diventa anche il mezzo per rappresentare il vero in quanto pienezza dell’apparire… ma di cosa? Dell’apparire di se stessa, come ci aiuta la riflessione sulla più astratta delle arti, la musica che esiste nel momento in cui viene eseguita, nell’evento; e la prima apparizione dell’opera è nell’atto della creazione. E ogni volta che avviene una fruizione l’opera si dà in maniera sempre nuova perché diverso è il ricevente. Pg 42
 

 
Alarte: appunti di storia dell'arte
HOME | quadro sinottico | periodi | sequenze video

Questo sito è nato come uno strumento di studio personale della Storia dell'Arte, quando, già oberato da molti impegni, decisi di affrontare quello che pareva l'ultimo concorso a cattedra. Avevo bisogno, necessariamente, vista la mole enorme di informazioni cui la materia è oggetto, di organizzare razionalmente gli argomenti per creare una memoria strutturata di risorse, riflessioni e materiale personale.

Il sito non offre alcuna garanzia assoluta relativamente all’accuratezza, all’attualità o alla completezza delle informazioni o dei materiali contenuti. Vi invito quindi ad approfondire con altre fonti le informazioni presenti.

I contenuti sono costituiti da risorse che potrebbero essere soggette a diritto d'autore. Chi utilizza il sito SI IMPEGNA perciò ad utilizzare ogni suo contenuto esclusivamente ad uso personale per la riflessione culturale e l'attività didattica.

Per motivi tecnici questo sito utilizza i cosiddetti cookies cioè frammenti di codice che, tramite il browser di navigazione, vengono memorizzati nella posizione predefinita del dispositivo in uso (maggiori informazioni).

Informazioni: scrivi