i Macchiaioli

coerente con Cricco/di Teodoro

Situazione politica italiana

  • regno Lombardo Veneto e Granducato di Toscana (austriaci)
  • stato Pontificio
  • Regno delle due Sicilie (Borboni)

Solo il Granducato di Toscana godeva di una limitata autonomia. E' proprio qui a Firenze, intorno al caffè Michelangelo che nasce uno dei più interessanti movimenti artistici del periodo.

 

I Macchiaioli (1856)

1853-1858: anni di formazione; 1859-1861: fase di intensa ricerca; 1862-1871: decennio di massima creatività; 1872-1900: sviluppi ulteriori.


Il termine macchiaioli venne usato per la prima volta sulla gazzetta del popolo nel 1862.
In questi tempi gli artisti del gruppo si incontravano nella saletta del Caffè Michelangelo in Via Larga, oggi Via Cavour. Qui gli artisti si confrontavano in un atmosfera densa di stimoli e fermenti creativi, molto lontana da quella istituzionale.

Il teorico del movimento, Adriano Cecioni, scrive che la pittura dei Macchiaioli consisteva: "nel rendere le impressioni che ricevevano dal vero col mezzo di macchie di colori di chiari e di scuri".

Il movimento dei Macchiaioli nasce di fatto nel 1856; affermando che la forma non esiste ma è creata dalla luce e che l'individuo vede tutto il mondo circostante attraverso forme non isolate dal contesto della natura quindi come macchie di colore distinte o sovrapposte ad altre macchie di colore, perché la luce colpendo gli oggetti viene rinviata al nostro occhio come colore.
Il colore, è per l'individuo l'unico modo di entrare a contatto con la realtà, che dovrà, per i macchiaioli essere restituita nel quadro come una composizione a macchie.

I principali esponenti di questo movimento sono: Serafino De Tivoli, Vincenzo Cabianca, Cristiano Banti, Nino Costa, Vito d'Ancona, Odoardo Borrani, Giuseppe Abbati, Raffaello Sernesi, Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, in campo pittorico.

Teorici del gruppo sono invece Diego Martelli (la macchia in opposizione alla forma) critico d'arte del movimento, Telemaco Signorini (che propose il nome adottandolo dagli scherni giornalistici)  ed Adriano Cecioni che dettò le regole basilari dello "stile". (http://www.artemotore.com/macchiaioli.html)

Sembra plausibile che i contatti tra gli artisti e i critici del movimento, e i pittori parigini abbiano influenzato e stimolato la pittura impressionista che sarebbe esplosa negli anni seguenti.

 

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