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L'età classica
Atene afferma il suo primato artistico e culturale, Fidia trova
l'equilibrio tra divino e umano, esprimendo attraverso la misura,
il concetto della superiorità della ragione. Con le conquiste di
Alessandro Magno (il Macedone) la cultura greca, da una parte perde le sue
radici, dall'altra porterà la sua influenza in tutto il mondo civile. La
ricostruzione dell'Acropoli fu affidata da Pericle a Fidia (490-430a.C.)
che assunse la carica di epískopos con l'incarico di dirigere e coordinare
i lavori di architettura, scultura e pittura.
La prima grande opera della nuova acropoli fu il Partenone,
dedicato ad Athena Parthénos (vergine) ad opera di Ictino e Callicrate
(l'evidente coerenza di tutte le parti ne fanno attribuire il progetto
intero a Fidia). Col Partenone si attua completamente l'ideale greco di
equilibrata misura sintetizzando le esperienze architettoniche fatte
finora.
- L'entasi è poco accentuata
- le colonne laterali sono il doppio + una di quelle frontali (8-17):
il tempio risulta meno lungo di quello arcaico
- ordine dorico esterno, ionico interno
- nel fronte sezione aurea
Trasformato in chiesa dai cristiani e in moschea dai musulmani venne
poi distrutto quando, trasformato in polveriera dai turchi, fu colpito dai
veneziani ed esplose nel 1687. |
Il seguente materiale è tratto dai link del sito
http://www.wadsworth.com |
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pianta dell'Acropoli |
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veduta aerea dell'Acropoli |
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http://www.greeklandscapes.com |
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http://www.columbia.edu/courses/corecurriculum/huma-c1121/syllabus95-96/diagrams/plan.jpeg |
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Metope (http://www.sikyon.com/contents_eg2.html) |
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Figure of Dionysos from the east pediment of the Parthenon
The Acropolis, Athens, Greece, about 438-432 BC
(http://www.thebritishmuseum.ac.uk) |
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il classicismo maturo
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Nel IV secolo a.C. un cambiamento radicale nella società greca spinge anche
l'arte verso diversi obbiettivi. Le continue guerre tra Atene, Sparta e Tebe
unite all'affermazione del movimento filosofico dei sofisti fa nascere
nell'artista un senso critico che lo porta a vedere nella figura umana, non
più l'immagine idealizzata del bello ma una semplice manifestazione
dell'evoluzione naturale. L'arte perde quindi l'attenzione al divino e
guadagna quella all'umano. Diventa introspettiva e tenta di cogliere nella
rappresentazione oltre agli aspetti estetici anche quell'insieme di
atteggiamenti psicologici che i greci chiamarono "pathos". Le divinità più
rappresentate e venerate del periodo furono Afrodite e Dioniso, cioè le più
vicine alle passioni della vita. Quando Filippo il Macedone impone
l'alleanza tramite la "lega di Corinto" di fatto la Grecia perde la sua
libertà e il principio per cui la ragione prevale sulla forza viene
storicamente sconfessato. L'attenzione dell'artista si deve rivolgere
quindi all'uomo, come già Protagora aveva teorizzato
Scultura
Il passaggio dal divino all'umano in scultura si traduce nel
passaggio tra immobilità e movimento.
Skopas (420-330 aC) - Originario di Paro e attivo sia nel
Peloponneso che in Asia Minore interpreta pienamente il dramma
dell'uomo. La testa di guerriero (frammenti del tempio di Atena a
Tegea) rivela tutta la sua umanità con gli occhi incavati e spalancati a
guardare la realtà. Nella copia romana della sua Menade danzante il
movimento viene ottenuto attraverso gli scarti di direzione del corpo,
evidenziati da un netto chiaroscuro. Anche nel frammento con l'Amazzonomachia
(Mausoleo di Alicarnasso) la ricerca è nel movimento a improvvisi scatti
(il cavallo e l'amazzone che lo cavalca al contrario, l'improvviso
retrarsi del guerriero) e nella definizione plastica delle figure
Prassitele (395-326 aC) - il movimento e il rapporto tra le
figure e lo spazio in Prassitele è graduato e modulato. Nella lastra
raffigurante Apollo e Marsia i personaggi sono ben distanziati e
si staccano dallo sfondo con gradualità e il chiaroscuro delle figure,
pur evidente è è privo di asperità. Nel gruppo Ermes con Dioniso bambino
l'artista rompe l'equilibrio policleteo, la figura di Ermes si sbilancia
in una posa ondulata sostenendo il bimbo col braccio sinistro;
l'anatomia perfetta ha sfumature delicate e una superficie vellutata da
una levigatura finissima trattata con la gánosis
(cera e olio fornita a Prassitele dal pittore ateniese Nicia) con cui
riesce a donare un colore ambrato.
Lisippo
(370-300 aC) - opera durante il dominio di Alessandro Magno, di cui è il
ritrattista, con una produzione cospicua di cui non ci è giunto nessun
originale. Con le sue opere la conquista dello spazio a 360° è
completata, l'Apoxiomenos o l'Ares mostrano come il soggetto si muova in
profondità, in un equilibrio momentaneo e instabile.
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LA PRIMA ETA' CLASSICA |
Arch. |
Acropoli di Atene |
Dopo la
distruzione di Atene nel 480 a.C. ad opera dei Persiani, il governo di
Pericle (461-429 a.C.)ridiede vita e slancio sia economico che artistico
ordinando anche la ricostruzione dell'Acropoli |
Ictino e
Callicrate: il Partenone (449-442 a.C.) |
Dedicato alla dea Athena Parthènos (vergine).
Periptero
ottastilo e anfiprostilo (con pronao e opistodomo). 31 x 70. Era formato da
un'ampia sala divisa in tre navate da due file di colonne in doppio ordine,
l'Hekatòmpedon, dove era posta la colossale statua di Athena scolpita da
Fidia, e da una sala che dava sul portico posteriore, il Parthenón, dove le
vergini ateniesi tessevano il peplo per la Dea. Trasformato in chiesa
cristiana nel V secolo, poi in moschea, venne adibito a polveriera dai
Turchi e fu bombardato dai veneziani nel 1687. |
MNESIKLÉS: i Propilèi |
L'ingresso
ovest all'Acropoli, anch'esso distrutto dall'esplosione della polveriera
turca fu poi ricostruito anche con pezzi originali. Erano composti da un
lungo fabbricato, con porticato esastilo dorico anteriore e posteriore,
diviso in tre navate da colonne ioniche. La navata centrale forniva
l'accesso ai templi. è fiancheggiato da due corpi laterali, quello di
sinistra, la pinacoteca, più ampio di quello di destra per equilibrare così
la presenza del tempietto di Atena Nike di cui era prevista la costruzione |
FÌLOCLE: l'Eretteo (421-427 a.C.) |
Dedicato a
Poseidone Erecteo. E' famoso per la Loggetta delle
cariatidi (o delle canefore), un portico che rompe la simmetria
dell'edificio, con l'architrave sorretto da slanciate figure femminili in
marmo. |
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Nasce il concetto di mimési cioè di perfetta corrispondenza tra il
reale e l'oggetto rappresentato, a cui si oppone Platone perché non sarebbe
altro che imitazione di ciò che "si crede reale". La mimèsi è però un processo
complesso che porta l'artista a ripercorrere le fasi della creazione naturale
nella ricerca del vero significato della forma. |
LA PRIMA ETA' CLASSICA |
Scult. |
MIRONE (470-440 A.c.): |
il Discobolo |
MIRONE: |
Marsia |
POLICLETO |
Doriforo
(il tema dell'atleta): il "portatore di giavellotto" (450 a.C.)
Policleto formula il Kànon: un insieme di regole che definiscono i rapporti
tra una parte del corpo e il tutto.
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POLICLETO:
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Diadumeno |
FIDIA: |
Athena
Parthènos |
Anadumenos |
frontone del
Partenone |
IL CLASSICISMO MATURO |
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Nel IV secolo a.C. un cambiamento radicale nella società greca spinge anche
l'arte verso diversi obbiettivi. Le continue guerre tra Atene, Sparta e Tebe
unite l'affermazione del movimento filosofico dei sofisti fa nascere
nell'artista un senso critico che lo porta a vedere nella figura umana, non
più l'immagine idealizzata del bello ma una semplice manifestazione
dell'evoluzione naturale. L'arte perde quindi l'attenzione al divino e
guadagna quella all'umano. Diventa introspettiva e tenta di cogliere nella
rappresentazione oltre agli aspetti estetici anche quell'insieme di
atteggiamenti psicologici che i greci chiamarono "pathos". Le divinità più
rappresentate e venerate del periodo furono Afrodite e Dioniso, cioè le più
vicine alle passioni della vita. |
Prassitele:
rappresentazione estetica |
Afrodite
Cnidia |
Skopas: rappresentazione passionale, poetica |
Battaglia
delle Amazzoni del Mausoleo di Alicarnasso |
Lisippo: riprende il
tema dell'atleta di Policleto; rappresenta gli uomini non come "sono" ma come
"appaiono" |
Apoxjòmenos |
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