Morris, William
(Einaudi - Walthamstow nell’Essex 1834-Hammersmith nel Middlesex
1896).
Ad Oxford, dove si trovava per perseguire
la carriera ecclesiastica, incontrò Burne-Jones, che insieme
all’amico Rossetti lo incitò a dipingere. M si distinse
però dagli altri membri della confraternita dei preraffaelliti
per un maggiore interesse per la questione sociale.
Dopo il 1859 rinunciò alla pittura, dedicandosi al disegno
ornamentale e decorando anzitutto la propria abitazione,
la «Casa rossa», costruita nel 1859 a Bexleyheath da Philips
Webb e utilizzandone poi lo stile per scopi commerciali.
Nel 1861 era infatti socio della ditta Morris, Marshall,
Faulkner and Co., che acquistò poi nel 1874. Ricorrendo
all’opera di artisti come Burne-Jones, la ditta di
Morris si occupava di fabbricare tappezzerie, vetrate,
carte da parati, oggetti diversi di uso domestico. Il progetto
di Morris era infatti strettamente connesso all’ambito delle arti applicate;
secondo un ideale legato al socialismo utopistico inglese di quegli anni M
auspicava una società che si liberasse dal capitalismo attraverso il
recupero di un modello «neomedievale» dell’artigianato,
che rispettasse la libera creatività dell’individuo. L’ideale
di M di diffondere il bello in tutti gli strati della società
si rivelò presto un’utopia; ciò nonostante il suo ruolo,
nello sviluppo del disegno ornamentale e nella ricerca di
stilizzazione dei motivi, fu importante. I suoi scritti a sostegno
di un’arte «integrata», unione delle idee del socialismo
e della pratica architettonica, furono una fonte
importante per gli architetti dell’Art Nouveau e diffusero
un interesse per l’elaborazione estetica nell’ambito delle arti applicate.
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