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Jacopo Sansovino, libreria Marciana
1537 - Venezia
Cinquecento
Fa parte di un progetto che mira ad esaltare, nel luogo più rappresentativo della città, il valore civico e storico nonché mitico della repubblica. Realizza uno spazio aperto che è insieme salone, teatro e foro. Come se fosse la parete di uno spazio vuoto, la libreria, si sviluppa tutta in orizzontale. Usa gli elementi morfologici dell'architettura classica in maniera del tutto nuova rompendo le regole prospettiche e proporzionali. Si presenta come un superficie che potrebbe estendersi all'infinito modulata dalla scansione ritmica dei pieni e dei vuoti, i quali predominano nel complesso facendo risaltare con lampi di luce i fusti delle colonne. I due ordini sono separati nettamente dalla fila di balconi; quello superiore, più complesso architettonicamente, invece che pesare sembra così galleggiare nell'aria. La serie di colonne che sorrege l'architrave-cornicione ed ingloba un sottoinsieme architettonico in cui l'arcata si imposta su una coppia pilastro-colonna, che è di origine bramantesca e verrà ripreso poi anche dal Palladio. Il tutto sembra incastrarsi nel cielo attraverso un parapetto colonnato che conclude l'architettura. |
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