Filippo Brunelleschi, Sacrificio di Isacco
1401, museo del Bargello - Firenze
 Rinascimento 

 

La formella realizzata per il concorso del 1401 doveva rappresentare l’episodio dell’Antico Testamento e il confronto con l’opera analoga del coetaneo Lorenzo Ghiberti rivela tutta la modernità di Brunelleschi. Le due formelle differiscono sia nell’ambito espressivo sia stilistico. Ghiberti divide diagonalmente la composizione separando i soggetti principali dai comprimari e mette al centro della scena Abramo; quella di Isacco è una figura retorica, eroica, priva di sentimento. L’angelo guarda la scena a distanza e interviene a portare la volontà divina con un gesto pacato. Brunelleschi pone l’attenzione su Isacco, centrale e isolato, ed esalta l’aspetto drammatico. Tra Abramo, Isacco e l’angelo c’è contatto che presume forza fisica, terrore, ribellione. Ghiberti dispone gli elementi della composizione in perfetta armonia con la cornice che invece non riesce a contenere la scena di Brunelleschi che deborda irruente. (AL)

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