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Vari, Duomo di Milano
1386 - Milano
1386 - 1577 (consacrazione) - 1910 - E' un'opera immensa che si inserisce con forza nel tessuto urbano della città; per la sua costruzione viene abbattuto il centro architettonico del potere comunale
- siccome è documentato lo scarso interesse di Giangaleazzo, è da supporre che sia stata l'intera borghesia lombarda a farsi carico dell'opera cercando un immagine che concordasse con quella delle zone dove erano dirette le esportazioni commerciali
- la costruzione inizia con uno schema di massima (cinque navate con transetto di tre), senza un vero e proprio progetto: è un'esperienza estetica in atto e senza fine (iniziato nel 1380 è stato definitivamente ultimato soltanto nel 1910). I principali architetti europei sono stati chiamati a dirigere i lavori ma spesso si è arrivati a demolire il Duomo in molte sue parti per consentire soluzioni architettoniche più congeniali al gusto dei Milanesi i quali volevano, sì un’opera che gareggiasse col virtuosismo stilistico dell'architettura d’oltralpe, ma che mantenesse dei criteri compositivi in linea con la tradizione locale.
- il concetto estetico è stato: spingere la materia con un moto ascensionale dall'alto zoccolo fino alle guglie, mantenendo la staticità strutturale e visiva dell’opera (questo è anche il senso delle finestre tardo rinascimentali poste tra i pilastri della facciata).
documento
(Storia e descrizione del duomo di Milano – Gaetano Franchetti (e-book gratuito Google))
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