Masaccio, La Cacciata di Adamo ed Eva - affreschi della cappella Brancacci
1426, Chiesa del Carmine - Firenze
 Rinascimento 

1426 - 1427

Il forte chiaroscuro, l'espressione del volto di Eva, reso nei caratteri essenziali con rapide pennellate, la plasticità dei corpi, l'assenza di qualunque dettaglio secondario fa di questa scena una delle più drammatiche della storia della pittura. Dipinta sul pilastro sinistro della cappella, in relazione alla Tentazione del Masolino sul destro. (immagine: http://sunsite.dk/cgfa/masaccio/)

(AM) - Adamo ed Eva sono appena fuori dalla porta dell'Eden da cui tuonano ancora gli strali del divino, che appare strettissima a testimoniare l'irreversibilità dell'evento, e avanzano sulla destra dell'affresco. La direzione della luce, che svolge un ruolo determinate per la definizione plastica delle figure, coincide con quella che raggiunge l'affresco dalla finestra della cappella. Adamo è cosciente del dramma, si copre il volto chiuso nel dolore e nella disperazione, trascinando pesantemente la gamba destra. Eva copre le nudità e mostra il volto disperato aprendo la bocca in un doloroso lamento. I tratti somatici vengono esasperati spezzando le ampie superfici colpite dalla luce vivida con le profonde ombre delle arcate oculari e della bocca aperta. L'angelo accompagna il percorso dei progenitori dall'alto, senza toccarli fisicamente.

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