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Preraffaelliti
1848 |
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contro l'ideologia della macchia: Wiliam Hoeman Hunt, J. Everest Millais, Gabriele Rossetti, Paul Serusier, Pierre Bonnard, Eduard Villard, Maurice Denis. Affondano le loro radici nel simbolismo da una parte e nel sintetismo di Pont-Event dall'altro. Si uniscono nello studio di Ranson, chiamato "il Tempio" per cercare di raggiungere quella che Serusier chiama l'"immagine mentale". E' la ricerca di una pittura pura e liberata sia dalla narrazione che dal soggetto.
(EE) - La Confraternita Preraffaellita (Pre-Raphelite Brotherhood) riunisce, dal settembre 1848, un gruppo di giovani londinesi suggestionati dall’idea di creare una società segreta ispirata a comuni ideali artistici. Figure dominanti del circolo sono tre allievi della Accademia reale di pittura: D. G. Rossetti (1828-82), William Holman Hunt (1827-1910) e John Everett Mil-lais (1829-96). Ad essi si uniscono). Collinson (1825-81), anch’egli già allievo dell’Accademia nonché fidanzato della sorella di Rossetti, T. Woolner, scultore destinato a una breve e non felice carriera, W. M. Rossetti, fratello di Dante Gabriel, di professione impiegato e F. G. Stephens, amico di Hunt. La composizione del gruppo, frutto di amicizie e parentele, e la giovanissima età dei componenti, suggerisce il senso di un incontro basato non tanto su un elaborato e sicuro programma teorico, quanto su una generica affinità di gusti, su una parziale identità di esperienze formative e su una affettuosa solidarietà tra artisti debuttanti. Certamente, Rossetti, Hunt e Millais condividono il rifiuto degli ideali reynoldsiani appresi all’Accademia e si rivolgono, in cerca di nuovi maestri, alla pittura medievale. Con ciò, essi si inseriscono in un piú ampio movimento di riscoperta dei «primitivi» che in quegli stessi anni porta la National Gallery ad acquisire, per la prima volta, opere di pittura italiana prerinascimentale e, proprio nel 1848, spinge il principe Alberto a fondare, con l’appoggio fattivo di studiosi come lord Lindsay e J. Ruskin, la Arundel Society, finalizzata alla riproduzione e divulgazione di opere degli early masters. Ma la conoscenza che i p hanno di quell’arte è indiretta, basata soprattutto su riproduzioni e, in particolare, sulle incisioni del curatore della galleria pisana C. Lasinio (1789-1855). In comune i tre artisti hanno anche la predilezione per soggetti letterari, quindi la convinzione dell’esistenza di una analogia e mutualità tra linguaggio visivo e scrittura. Le letture predilette sono, oltre alla Bibbia, Dante, Chaucer, Shakespeare e, tra i contemporanei, Shelley, Keats, Tennyson, Browning. Da non dimenticare l’esempio, anche se lontano, dei Nazareni, conosciuti tramite il maestro di Rossetti, Ford Madox Brown (1821-93), che aveva frequentato gli artisti viennesi a Roma nel 1845. Pur non facendone parte, Brown sarà vicino alla Confraternita e produrrà opere di gusto preraffaellita (Addio all’Inghilterra, 1855; Lavoro, 1852-1865). A Rossetti si deve anche l’interesse del gruppo per William Blake. Ma, a dispetto delle affinità, la Confraternita mostra due anime, subito e sempre piú differenti proprio nel concreto dell’espressione pittorica: Rossetti da un lato, Hunt e Millais dall’altro. Difficile negare che la differenza è anche di merito, a tutto favore del primo. La ricerca di Hunt e Millais è incentrata su una osservazione microscopica della realtà e sull’impegno a una rappresentazione che renda conto di tutto ciò che l’occhio coglie, sino a ottenere l’affollamento di oggetti e dettagli tipico della pittura preraffaellita. Questa totale dedizione alla verità osservata, per la quale gli artisti sono pronti a rinunciare alla gradevolezza della propria opera, è certamente estranea a Rossetti. Sul piano tematico le differenze si fanno ancora maggiori e allontaneranno, col passare degli anni, anche Hunt da Millais. Entrambi prediligono inizialmente i motivi biblici legati alla vita di Cristo, ma se per Hunt il tema diverrà dominante, Millais si dedicherà presto a soggetti meno impegnativi. Rossetti, dal canto suo, si allontana immediatamente dalla pittura di argomento religioso, per dedicarsi ai prediletti motivi danteschi e poi alla lunga ricerca sul ritratto femminile. Nel 1849 vengono esposte, con buon riscontro di critica, le prime opere di Rossetti (Adolescenza della Vergine), di Hunt (Rienzi) e di Millais (Isabella) siglate PRB. Nel 1850 escono i quattro numeri della rivista «The Germ», espressione della Confraternita, e i tre espongono nuovamente (Rossetti: Andila Domini; Hunt: Claudio e Isabella; Millais: Cristo nella casa dei genitori). La critica, ormai informata sullo «scandaloso» significato della sigla, attacca i giovani artisti che osano confrontarsi con Raffaello, determinando l’allontanamento di Rossetti dall’attività pubblica della Confraternita. Nel 1851 Hunt e Millais sono nuovamente all’Accademia (il primo con Valentino e Silvia, il secondo con Mariana, Il ritorno della colomba all’arca e La figlia del falegname) e gli attacchi si ripetono. A difenderli pubblicamente sul «Times» interviene John Ruskin, non molto piú vecchio di loro, ma critico ormai affermato e influentissimo. La difesa, rivolta solo all’opera di Hunt e Millais, è decisiva per la loro fortuna ma importante soprattutto perché, ampliata in un pamphlet (Preraffaelismo, 1851), suscita un largo dibattito. Il preraffaellismo diviene cosí una categoria critica utilizzata non solo per i membri della Confraternita ma anche per classificare artisti molto differenti, seppure appartenenti allo stesso milieu culturale. Ruskin interpreta l’opera dei p nella chiave di un realismo simbolico e la pone in relazione con l’«astrattismo iperrealistico» del Turner ultima maniera. Sulla base delle teorie figuraliste che interpretano la realtà come compresenza di naturale e sovrannaturale, di temporalità ed eternità (teorie ben note ai p), due pitture apparentemente diversissime vengono ricomposte entro un unico sistema: la pittura «innaturale» di Turner è l’espressione di una verità piú profonda, iscritta nella natura anche se non immediatamente visibile, mentre la narrazione prosaica dei p, cosí simile alla realtà, esprime anche significati profondi ricostruibili solamente per via esegetica. La crisi della Confraternita è però già iniziata. Nel 1850 Collinson abbandona il gruppo, nel 1852 Woolner emigra in Australia. Nel 1853 la Confraternita si scioglie ma ha già un nutrito gruppo di seguaci, tra cui possiamo citare: J. Brett (1831-1902), W. Burton (1824-1916), C. A. Collins (1828-73), W. Deverell (1827- 54), A. Hugues (1830-1915), R. B. Martineau (1826- 1869), H. Wallis (1830-1916), W. L. Windus (1822- 1901). Millais prosegue una carriera in cui il crescente successo (L’ugonotto, 1852; La ragazza cieca, Foglie d’autunno, 1856) va di pari passo con una progressiva rinuncia alla ricerca avviata con la Confraternita. Dalla fine degli anni Cinquanta la sua pittura subisce una decadenza che non gli impedisce comunque di arrivare a presiedere l’Accademia. Hunt, dopo avere dipinto due quadri che richiedono un nuovo intervento difensivo di Ruskin sul «Times» (Il risveglio della coscienza, 1853 e La luce del mondo, 1853- 56), intraprende alcuni viaggi in Terra Santa (1854,1869, 1875) alla ricerca di ambientazioni non convenzionali per le sue opere di ispirazione biblica (Il capro espiatorio, 1854-55; Il Salvatore nel Tempio, 1854-60). Egli è certamente il piú fedele agli intenti inziali ed è anche autore di un’opera decisiva per l’immagine critica del movimento preraffaellita (Pre-Raphaelitism and the Pre-Raphaelite Brotherhood, 1905). Gli stretti rapporti tra Rossetti e i suoi discepoli William Morris ed E. Burne-Jones (dal 1856) sono stati interpretati come una rinascita del movimento. I tre artisti collaborano alla realizzazione degli Oxford Murals (1857), affreschi realizzati alla Union Debating Hall, rimasti incompiuti e presto scoloriti per l’imperizia tecnica degli autori. Morris, però, non si impegnerà mai piú come pittore (con la sola eccezione di La regina Ginevra, 1858) e Burne-Jones è, tanto per i suoi riferimenti classici quanto per la qualità della sua pittura, poco assimilabile alla vicenda storica della Confraternita e del gusto preraffaellita. [Einaudi] |
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