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La massificazione e la standardizzazione della produzione industriale, che alla fine dell'800 ha coinvolto praticamente tutti i settori, ha sacrificato la qualità della produzione a favore della quantità. Il fenomeno ha innescato la reazione degli operatori più sensibili: architetti e artisti che hanno tentato col loro lavoro, dai primi anni del '900, di riqualificare in chiave artistica la produzione industriale consentendo anche alle grandi masse non agiate di usufruire di prodotti di buon livello qualitativo ed estetico.
Questo atteggiamento pone anche le basi per un'«Art Nouveau», diversa e moderna, in linea con il progresso tecnico e con le nuove aspettative dell'uomo. Prendendo il nome da un negozio di arredamento aperto a Parigi nel 1865, l'Art Nouveau nasce quindi sotto la spinta delle arti applicate, ma coinvolge presto la pittura e l'architettura diventando un movimento vastissimo, in cui confluiscono in primo luogo le esperienze dell'Arts and Crafts di William Morris, e a cui bisogna ricondurre le varie correnti, che col nome di Liberty in Italia, Jugendstil in Germania, Sezessionstil in Austria, i>Modernismo in Spagna interessano l'intera Europa.
Caratteristiche comuni sono l'uso di materiali nuovi, come il ferro e la ghisa, e la tendenza alla decorazione floreale e faunistica. |