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Nabis
1888 - 1903 |
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(da EE) - Pittori tra loro diversi come Vallotton e Bonnard, Ker Xavier Roussel e Maurice Denis, Maillol e Lacombe, o Vuillard, Verkade e Sérusier. In quest’ultimo, e attraverso lui in Gauguin ed Emile Bernard, vanno ricercate le origini del gruppo.
Sérusier, «allievo-economo» all’Académie Julian, incontrò a Pont-Aven Gauguin nel settembre 1888; nell’estate precedente il futuro pittore dei tropici, stimolato dalla presenza del giovane Emile Bernard, aveva elaborato le sue teorie del momento: il cloisonnisme e il sintetismo. Il temperamento insieme spiritualista e didattico di Sérusier ne fece un adepto entusiasta e un eccellente propagandista delle tesi di Gauguin: dipinse nel bosco di Amour a Pont-Aven, sotto la direzione di Gauguin, quanto chiamerà il Talismano, un fondo di scatola di sigari coperto di zone di colore puro e piatto.
Maurice Denis, però, ne fu il teorico, in un articolo chiaro e brillante, scritto ad appena vent’anni: Définition du néo-traditionnisme («Art et critique», 1890), ove compare la famosa formula secondo cui il quadro, «prima d’essere un cavallo da battaglia, una donna nuda o un aneddoto qualsiasi, è essenzialmente una superficie piana ricoperta di colori messi insieme secondo un certo ordine»
Per i N la scienza del modellato e la prospettiva quali vengono insegnate dal Cinquecento italiano in poi guastano ciò che essi mirano a ritrovare: «la salvezza della sensazione primitiva», ove l’emozione sincera si traduce con l’arabesco in piatto, col colore puro, con le armonie ritmiche; Denis cita le loro fonti: «le vetrate medievali, le stampe giapponesi, la pittura egizia»
Rispondendo alle esigenze di Aurier, per il quale «la vera pittura è la pittura decorativa» («Mercure de France», marzo 1890), Vuillard apporta al linguaggio N le sue decorazioni più sorprendenti: si tratti dei sei pannelli eseguiti per Paul Desmarais nel 1892, o delle otto grandi scene nei giardini pubblici ordinate da Alexandre Natanson nel 1894, cinque delle quali sono oggi conservate al Louvre di Parigi (mam). I N partecipano infatti a quel movimento generale europeo della fine del xix sec. che tenta, elaborando un’arte nuova, di abbattere la barriera che separa l’arte decorativa dalla pittura di cavalletto. S’interessano particolarmente della stampa e del manifesto (Bonnard, manifesti per «France Champagne», 1891, per la «Revue blanche», 1894; Vuillard, litografia la «Bécane», 1894); con disegni e caricature collaborano a numerosi giornali (in particolare Bonnard, Ibels e Vallotton) ed illustrano numerosi volumi: Maurice Denis
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