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Veronese (1528 - 1588)
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Paolo Caliari detto il Veronese. Fu allievo del vicentino Antonio Badile ma si trasferì presto a Venezia pur rimanendo legato alla circuito artistico della città che acquisiva al periodo notevole importanza politica. Si occupa spesso delle decorazioni delle ville palladiane che venivano costruite nelle zone del Brenta e degli Euganei.
Al senso tragico della storia, che caratterizza la pittura di Tintoretto, sostituisce un uso assolutamente arbitrario e fantastico degli scenari storici, usati ai soli fini del risultato estetico dell'opera e per ribadire "il diritto di dipingere per ornamento" (Argan) La pittura figurativa si rifà certamente alla cultura manieristica dell'italia centrale ma l'interesse maggiore è forse per le pitture del Parmigianino e per quelle fantastiche di Giulio Romano al palazzo del Te.
L'uso della prospettiva dal basso gli consente una pittura ampia, risolta attraverso vibranti cambi di tonalità. Le figure stagliate sullo sfondo del cielo luminoso diventano ancora più chiare con l'uso di piccoli tocchi di colore puro senza sfumatura. Se il risultato dev'essere una pittura che si dà nello splendore di sé, la precisione storica degli eventi non è più indispensabile, e nelle scene appaiono spesso elementi fuori tema, inseriti in maniera arbitraria a scopo decorativo o, più precisamente, per portare lo stesso effetto dello "scarto" coloristico anche nella composizione.
L'architettura è un elemento determinante della sua pittura; non è solo sfondo o inquadramento prospettico ma parte vitale. Le figure allegoriche si materializzano in una bellezza e perfezione che le dissocia dal dramma e le fa diventare esperienza sensibile chiara, perciò immediatamente acquisibile dall'intelletto. L'esperienza artistica di Veronese, per il suo uso critico, intellettuale degli elementi classici può essere considerato il precursore delle tematiche dell'illuminismo europeo.
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