artista |
Frank O. Gehry (1929 - )
|
NEW YORK - Nel 1989 il Pritzker Prize, una sorta di Nobel dell’architettura, fu assegnato a Frank O. Gehry per la sua originalità, la sua raffinatezza e soprattutto per la sua capacità di osare forme e soluzioni apparentemente impossibili. L’architetto d’origine canadese confermò la sua spregiudicatezza con l’edificio che lo ha fatto conoscere anche al grosso pubblico: il Museo Guggenheim di Bilbao, costruito dal 1991 al 1997. A Frank Owen Gehry, nato a Toronto nel 1929, dal 1947 californiano d’adozione, il Guggenheim Museum di New York riserva dal 18 maggio al 26 agosto una retrospettiva esponendo oltre 40 progetti, non tutti realizzati, attraverso modelli, disegni, fotografie, installazioni video e pezzi di design.
Dai suoi inizi influenzati dal Modernismo e da architetti come Richard Neutra e Frank Lloyd Wright nei primi anni Sessanta, la mostra newyorkese arriva fino ai progetti più audaci: come la Walt Disney Concert Hall di Los Angeles e naturalmente il museo di Bilbao, edifici che comunicano uno spiccato, talvolta vorticoso, senso del movimento. Oggi lo studio Frank O. Gehry & Associates è un’impresa con 140 dipendenti che ha apposto il proprio sigillo in molti paesi. Non in Italia, dove un suo progetto per una piazza nel centro storico di Modena è stato duramente contestato e bocciato.
Nel 1977-78, e poi nel 1991-92, Gehry ristruttura la sua casa a Santa Monica, California. Usando materiali inusuali per abitazioni private (l’asfalto) e mostrando la struttura lignea dell’edificio, l’intervento non passa inosservato agli occhi dei colleghi e segna uno scarto rispetto all’iniziale linguaggio modernista. Il cammino prosegue con la sede centrale dell’industria Vitra International a Birsfelden in Svizzera (1988-94), dove Gehry cerca una struttura funzionale ai rapporti umani e lavorativi e un dialogo con l’habitat circostante. Ancora in Germania, dal 1991 al 1995 firma il centro di comunicazioni e tecnologia EMR a Bad Oeynhausen, ispirato alle forme di una girandola. Nel 1992 l’architetto introduce la progettazione al computer per una gigantesca scultura a forma di pesce a Barcellona.
E’ del 1991 l’avvio del Guggenheim di Bilbao. Nel 1997 il museo, voluto dalla Solomon R. Guggenheim Foundation e dal governo basco, è terminato e stupisce il mondo per le geometrie insolite e spiazzanti, per le curve spettacolari e per la superficie esterna in titanio. Nel 2000 suscita interesse e clamore l’Experience Music Project (Emp) a Seattle, città di Jimi Hendrix, del grunge rock dei Nirvana e della Microsoft, committente dell’opera. E’ un tempio per la musica rock, pirotecnico, variopinto, esuberante, strutturato per una comunicazione multimediale e interdisciplinare. Nel 1998 lo studio Gehry & Associates affronta forse il progetto più ambizioso e tuttora in corso d’opera: il nuovo Guggenheim di New York per le collezioni permanenti della fondazione. Una struttura ricca di curve e onde nella zona portuale di Lower Manhattan che, quando sarà completata, nelle intenzioni del progettista dovrà frantumare le rigide geometrie dei grattacieli.
Quando la giuria del Pritzker Prize assegnò il premio a Gehry, lo definì un architetto “talvolta controverso, descritto come iconoclasta, chiassoso, instabile, ma che nei suoi edifici ha creato un’espressione senza pari della società contemporanea e dei suoi valori ambivalenti”. Può essere un’ottima spiegazione del successo mondiale del progettista nordamericano.
(http://www.kwart.kataweb.it/kwart/cal_recensione.shtml?mostra=182)
|