Andrea Palladio, San Giorgio Maggiore  
1566 - Venezia
 Manierismo  Cinquecento 

1566 (inizio)

Ritroviamo anche qui l'attenzione al rapporto che l'architettura deve avere col paesaggio. Nella facciata di San Giorgio le tonalità candide e rosate sono in perfetta armonia con l'atmosfera velata d'azzurro della laguna. Dilatata, in orizzontale, messa in contrasto con i mattoni a vista del transetto sporgente, diventa uno schermo di luce che è preludio alla forte luminosità degli interni. Il progetto originario di Palladio prevedeva un pronao classico mai realizzato. Interessante è comunque il gioco di incastri che si crea tra il primo ordine, posto su un alto basamento, e il secondo che poggia lateralmente a terra.

L'interno poi è pensato in modo da favorire il rito collettivo più che la riflessione mistica individuale: grandi spazi luminosi dalle superfici candide si dilatano, come nell'idea bramantesca di San Pietro, sotto la cupola in due absidi che sostituiscono il tradizionale transetto. (AL)

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