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Tiziano, il marito geloso
1511, scuola del Santo - Padova
Cinquecento
"le emozioni visive provocano reazioni morali" (Argan) La scena è colta nell'attimo più feroce in cui l'uomo, sferrato il colpo al petto, sta per reiterare l'atto afferrando per i capelli la donna che tende il braccio in alto, in un vano tentativo di difesa e di supplica. Il miracolo del Santo è lontano nel quadro, quasi una scena secondaria: viene quindi escluso volutamente il sollievo della riparazione divina che rende giustizia all'innocenza della donna e perdona l'uomo. La ferocia dell'atto, cruda e all'apparenza ingiustificata, è il punto più alto di una costruzione dell'opera che ha come fine primario quello di coinvolgere emotivamente l'osservatore e stimolare in lui una una reazione, un desiderio di redenzione.
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(Wikipedia)
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