Ambrogio Bondone, detto Giotto nacque a Colle di Vespignano. Fu discepolo di Cimabue. E’ stato spesso messo in relazione con Dante Alighieri che attuò in letteratura una rivoluzione della stessa entità di quella che esso scatenò nel mondo della pittura. Dante e Giotto erano poi coetanei, concittadini e, pare amici. L’attività di Giotto segna il passaggio dall'arte come artigianato all'arte come pensiero: la sua è un’arte naturale e umana che però si può leggere più con l'intelletto che con i sensi. Nel liberare l'arte dal domino bizantino la ricollega a quella classica i cui temi erano la natura e la storia. L'immobilità monumentale delle figure. La probabile partecipazione alle decorazioni della basilica superiore di Assisi e i dipinti della parte inferiore della navata. La cappella Scrovegni. Gli affreschi di Santa Croce: quasi solo ideazione. L'ideazione attraverso il disegno. L'unità dell'arte che sovrasta le arti come mestieri distinti. La prima manifestazione di una prospettiva intuitiva. Giotto si preoccupa di dare il massimo realismo ed evidenza plastica alle sue figure. Usa un forte chiaroscuro e le pone in scenografie architettoniche che aumentano la spazialità della rappresentazione. Architettura e paesaggio risolvono quindi la composizione lasciando libere le figure di esprimere movimenti ampi e naturali.