artista |
Leonardo da Vinci (1452 - 1519)
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Leonardo è forse la figura più emblematica del Rinascimento, e forse la più difficile da comprendere pienamente. Non per mancanza di informazioni e documenti ma piuttosto per la sedimentazione storica di giudizi, impressioni e convinzioni che, da Vasari in poi, ne hanno condizionato l'immagine e la sua percezione al punto da sradicarla dalla realtà storica fino a portarla a un livello di puro mito. Persino la definizione di pittore va assegnata con prudenza a Leonardo il quale per lunghi periodi si è dimostrato del tutto disinteressato, e a volte insofferente nei confronti della pittura. Significativo a proposito il fatto che nella sua lettera di presentazione a Ludovico il Moro, Leonardo si descriva come un esperto ingegnere e un efficiente progettista di armi e strumenti militari. E che solo alla fine parli della sua abilità di pittore.
Leonardo non ha avuto una formazione strutturata. Non parlava il latino, non era quello che definiremmo un uomo "di cultura". E' stato uno dei primi collezionisti di libri ma preferiva imparare con l'osservazione e l'esperienza diretta. La sua prima formazione di pittore è avvenuta probabilmente alla bottega del Verrocchio dove si è subito messo in evidenza per la sua capacità di restituire un'immagine delicata e naturale della figura umana e del paesaggio.
La pittura di Leonardo è in direzione della rappresentazione dell'uomo, inteso come la più alta espressione dell'evoluzione naturale, perfettamente integrato in quel complesso di leggi che regolano l'universo intero.
Quello di Leonardo è stato un percorso tutto personale, per nulla influenzato dalle tendenze neoplatoniche della corte fiorentina, né dalle pressanti questioni religiose del suo tempo.
Nel
Battesimo del Verrocchio, riusciamo a distinguere facilmente la sua mano nei volti degli angeli e nello sfondo della scena. Lo studio di quel paesaggio potrebbe essere un disegno a penna del 1473; l'immagine prende forma da un fitto intreccio di segni dimostrando la sua consapevolezza delle conseguenze visive della densità atmosferica.
Le Madonne dipinte ancora sotto l’influenza del Verrocchio intorno ai venticinque anni
dimostrano una ricerca del rilievo a cui giunge evidenziando i contorni con forti curvature. La sorgente luminosa è ancora frontale e dal fondo, e ciò gli impedisce di “girare” lo sfumato come avrebbe poi imparato a fare in seguito, rendendo impercettibile il passaggio dalla luce all'ombra.
Accusato anonimamente di pratiche sodomitiche, turbato e umiliato, nel 1482 Leonardo decide di lasciare Firenze. Lorenzo de' Medici lo invia a Milano alla corte di Ludovico il Moro dove si occupa prevalentemente di intrattenere gli Sforza.
A Milano trova l'ambiente giusto per approfondire
temi di idraulica, ingegneria e scienze naturali giungendo sempre a scoperte sensazionali. L’arte è per lui solo uno dei tanti sistemi di indagine, di esperienza e di conoscenza (Argan); ma superiore ad
altri perché il disegno è “cosa mentale”, processo intellettuale e quindi valido per tutte le discipline.
Siccome è il primo ad operare una vera e propria ricerca scientifica, è anche il primo a
saper distinguere un ruolo dell’arte (scrive un trattato di pittura ben distinto da quello di altre discipline). Leonardo si rende conto che in natura tutto ciò che è visibile può essere svelato attraverso
la ricerca; e sa quindi che l'essenza delle cose non è data dalla loro evidenza sensibile: questa, anche nella sua pittura, rimane spesso celata. Lo stimolo, il movente della ricerca è l'ispirazione: impulso ad indagare, conoscere, vivere l'esperienza.
Quando giunge a Roma nel 1513 sotto la protezione, e con una misera paga, di Giuliano de' Medici è su questa ricerca che si concentra, sottraendosi quanto più possibile agli incarichi del duca di Nemours. Il periodo romano di Leonardo è forse il più significativo della difficoltà che ha avuto l'artista, e soprattutto lo scienziato, di condividere i propri interessi e la propria visione del mondo, con la società del tempo. Le migliaia di pagine fitte di scrittura rovescia e disegni, contenevano rivelazioni e scoperte che sarebbero rimaste ignorate per centinaia di anni. Dopo la morte di Leonardo, avvenuta ad Amboise mentre era ospite del re di Francia Francesco I, Francesco Melzi, fedele allievo di Leonardo, tentò invano di trovare un editore per quelle pagine riconosciute oggi come una delle più alte espressioni dell'intelligenza umana.
AL
Le opere
I segreti della Vergine delle Rocce
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